Sfida per raggiungere le città
Mohammed Ammar, inviato in Turchia dall’ufficio di Islamic Relief di Gaza per prendere in carico la nostra risposta alla crisi in Siria, ha reso omaggio ai valorosi Siriani che stanno rischiando le loro vite per garantire che l’assistenza necessaria raggiunga i sovraffollati ricoveri di fortuna ed i sobborghi, segnati profondamente dalle battaglie.
“Abbiamo un piccolo team di staff siriano che risiede all’interno della Siria ed effettua viaggi lungo tutto il paese per la consegna di pacchi cibo, attrezzature sanitarie ed altri oggetti essenziali, come materassi e coperte” dice “ Esso assicura consegne regolari sia nei campi vicini al confine turco che, in larga parte, ad Aleppo e Idlib, nelle aree costiere e nella parte orientale del paese.
“Raggiungere le città è una grande sfida. Migliaia di persone vivono sotto assedio in posti come Aleppo, Hama, Homs e Damasco. Riusciamo a giungere anche nelle periferie della città quando c’è un periodo di arresto degli scontri. La scorsa settimana un convoglio di Islamic Relief ha raggiunto Aleppo con provviste da 50 tonnellate di farina, diverse migliaia di coperte e materassi e, questa settimana, stiamo progettando un altro convoglio.
Islamic Relief ha fornito assistenza a 1,1 milione di siriani nel 2012, 820.000 dei quali all’interno della Siria stessa, ed il resto nei vicini Giordania, Libano ed Iraq. L’assistenza medica é stata una parte considerevole della nostra azione all’interno della Siria: abbiamo fornito 30 ospedali da campo ed altre 60 postazioni mediche all’interno del paese e prestato cure ospedaliere a 18.000 persone. Pacchi cibo, vestiti e scarpe sono stati forniti a 154.000 persone, oltre a 76.000 coperte e 30.000 materassi.
Si stanno preparando due nuovi campi vicino al confine turco nell’area Qah ed un terzo a Tal Abyad, per accogliere le famiglie che hanno abbandonato le loro abitazioni a seguito dell’ultimo combattimento in Al Raqqa. Islamic Relief sarà in prima linea nel rifornimento di questi campi, a fianco di altre organizzazioni come la Mezzaluna Rossa del Qatar.
Mohammed Ammar stesso viaggia regolarmente in Siria in qualità di coordinatore del lavoro di Islamic Relief sul posto. “La situazione é in continua evoluzione, per cui sono necessari nuovi campi laddove più persone sono sfollate ed altre possono tornare a casa dai campi quando il fulcro del conflitto si sposta” spiega. “Sono urgentemente necessari più aiuti per raggiungere quante più persone possibile.”