“Riusciamo a sentire la gioia di Ramadan come le altre persone.” Come il tuo aiuto riesce a ridare gioia alle famiglie a Gaza

 

Kareema abita a Gaza nel quartiere Al Daraj, insieme al marito Ibrahim e ai suoi quattro figli: Ihab, Sobhi, Ahmed e la figlia Rasmeya affetta da disabilità mentale. La loro fonte di guadagno è il lavoro che ogni tanto il marito svolge. Ibrahim, rivende la plastica a fronte di un piccolo compenso. Uno dei figli lavora saltuariamente, e ormai è disoccupato da due mesi.

 

The Islamic Relief team is working nowadays on implementing the Ramadan 2020 project for the poorest families in the Gaza Strip. The project has targeted more than 5,000 families.

The Ramadan project is implemented in partnership with community based organizations where Islamic Relief prepared food packages and distributed the vouchers to beneficiaries in a way that allows them to choose and purchase the basic foodstuffs for their families.

Food voucher Scheme offers flexibility for families to purchase a wide range of food stuffs including protein-rich dairy products, eggs, bread, frozen vegetables, cereals, olive oil and pulses. IRPAL selected ten different participating shops, inevitably, ensured the accessibility, dignity and gender considerations for all categories as well as putting those vulnerable groups at the center of care. Furthermore, allowed to save on transportation costs.

Kareema ci racconta delle difficoltà quotidiane

“Ogni giorno, soffro molto quando non so come fornire gli alimenti essenziali per la mia famiglia come farina, riso, zucchero e olio.”

Continua dicendo: “Mi affido principalmente agli aiuti alimentari forniti dagli enti di beneficenza che forniscono alimenti essenziali adeguati.”

Sospirando ci racconta delle sfide quotidiane: “Viviamo giorno per giorno. Ogni giorno acquistiamo quello che ci serve: dipende dal guadagno che mio marito riceve e il sentimento più difficile è quando il cibo preferito dei miei figli diventa come un sogno.”

La pandemia del Covid-19 ha reso la loro condizione ancor più complessa.

“Vivo nell’ansia, specialmente nella nuova situazione che viviamo a causa del pericoloso virus. Sono spaventata, dal dover restare a casa e non poter avere il cibo necessario!”

“Negli ultimi anni, eravamo soliti visitare i parenti durante il Ramadan. Portavamo regali semplici come il succo”. Tristemente aggiunge, “Quest’anno non potremmo portare regali, ma non smetteremo di visitare i parenti e questo ci rende felici.” Con gioia continua: “I miei nipoti e il figlio più piccolo decorano la casa per Ramadan realizzando delle lanterne di carta.”

I pacchi cibo forniti da Islamic Relief, sono un’ancora di salvezza, per Karima e la sua famiglia. “Il progetto è arrivato in un momento nel quale per due mesi non abbiamo ricevuto aiuti alimentari! Mi sono sentita confusa su come sarebbe stato il primo giorno del mese senza cibo per il suhoor.”

Grazie a questo aiuto, Kareema ci dice: “ Riusciamo a sentire la gioia di Ramadan come le altre persone.”

“Ringraziamo Allah e poi Islamic Relief perchè continua ad alleviare le nostre sofferenze.”

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