Emergenza Siria, 29 dicembre
Recenti attacchi hanno di nuovo colpito diverse regioni della Siria senza pietà.
Il nono anniversario della crisi che si avvicina rapidamente dobbiamo pensare ad azioni urgenti per fermare la sofferenza.
La responsabile del Medio Oriente e della Regione del Nord Africa di Islamic Relief, Najat Elhamri, ha dichiarato:
Il recente attacco nella provincia di Idlib ha ucciso almeno 26 civili e ferito dozzine di persone nelle ultime 24 ore, tra cui 7 persone appartenenti alla stessa famiglia.
Gli attacchi hanno colpito tre diversi villaggi della regione: Talmns, Masaran e Badama.
Siamo profondamente preoccupati per la sicurezza delle persone che vivono a Idlib.
Il bombardamento quotidiano sta uccidendo e ferendo persone innocenti, compresi bambini.
Negli ultimi mesi diversi ospedali sono stati attaccati e distrutti, lasciando molte persone senza cure mediche urgenti.
I feriti vengono portati in un ospedale vicino supportato da Islamic Relief e mentre i medici fanno tutto il possibile, la carenza di forniture mediche e di personale sta avendo un impatto devastante sui sopravvissuti.
La regione ospita tre milioni di persone, tra cui un milione di bambini.
I bambini vivono nella paura costante e affrontano pericoli quotidianamente.
Le comunità internazionali devono agire ora per proteggerli.
La triste realtà è che quasi la metà delle persone che vivono a Idlib si sono trasferite nella regione da luoghi diversi per cercare un rifugio sicuro, ma si sono trovate a vivere nello stesso incubo da cui sono fuggiti.
Si ritiene che circa 1.000 civili siano stati uccisi nei diversi attacchi che ci sono stati dall’ aprile di quest’anno.
Chiediamo a tutte le parti di esercitare la massima moderazione per garantire il mantenimento dell’accordo di tregua a Idlib.
Gli obblighi previsti dal diritto internazionale umanitario sono chiari e i civili non devono mai essere gli obiettivi, ovunque si trovino.
Per troppo tempo, questa è stata la norma in Siria e con il nono anniversario della crisi che si avvicina rapidamente dobbiamo pensare ad azioni urgenti per fermare la sofferenza.
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