Quello che fino a ieri ci sembrava scontato e alla portata di tutti oggi non lo è più. Per la prima volta ci troviamo a dover far fronte all’incertezza del futuro senza una sfera di cristallo in cui poter sbirciare per fare previsioni e lenire la paura del domani. Siamo vulnerabili e prigionieri tra le nostre stesse mura di casa. Il mondo che c’è al di fuori è un pericolo per noi e per chi ci sta affianco.
Questa situazione incide sulle nostre vite sia da un punto di vista pratico ma, soprattutto, da un punto di vista psicologico. Se da un lato il semplice gesto di fare la spesa oggi corrisponde ad una vera e propria minaccia, dall’altro equivale ad uno strumento per recare aiuto alle fasce più vulnerabili e colpite dalla pandemia.
In quanto volontari di Islamic Relief, sensibili alle esigenze delle comunità, ci siamo attivati anche di fronte a questa situazione di emergenza senza lasciarci sopraffare e immobilizzare. Abbiamo colto l’occasione per fare del bene aiutando chi a differenza nostra non ha gli strumenti per proteggersi perché “quando l’Italia chiama Islamic Relief risponde!”
Il contributo che abbiamo cercato di apportare si è strutturato attraverso un ventaglio di attività. Dal 20 Marzo è iniziata ufficialmente la collaborazione con il Comune di Milano. Il progetto Milano Aiuta nasce con l’obiettivo di dare una mano concreta in questa fase di piena emergenza sanitaria dovuta all’allarme Coronavirus.
In piena sicurezza, rispettando ogni normativa prevista, un team organizzato composto da una decina di volontari, si occupa di portare la spesa o eventuali farmaci a domicilio alle fasce più deboli della popolazione, come le persone anziane e coloro che già soffrono di limitazioni del funzionamento, anche temporaneo, per problemi di salute di diversa natura.
Il Comune ha messo a disposizione un centralino che risponde a queste esigenze. Abbiamo effettuato decine di spese e siamo tutt’ora attivi e disponibili sul territorio ricoprendo la maggior parte delle zone di Milano. Questa emergenza ci ha messi tutti, volontari e non, giovani e anziani, ricchi e poveri, di fronte ad emozioni che generalmente toccano i popoli che noi aiutiamo: la vulnerabilità e l’incertezza.
Non mancano ad arrivare i ringraziamenti di chi ha beneficiato dei nostri servizi, parole che scaldano gli animi e sono una ventata di umanità in questo momento di difficoltà. “Grazie ancora per l’ottimo aiuto dato ai miei genitori. Siete degli angeli” o ancora “Ringrazio per il servizio eccellente, speriamo passi presto questa tragedia, mi piacerebbe venirvi a trovare di persona se può essere gradito”.
Muniti di guanti, mascherine e soprattutto coraggio i volontari si espongono come eroi e salvano delle vite; perché insieme si può fare la differenza anche solo facendo la spesa.
Articolo di Maain Achour