Fatima stava dormendo, quando il terremoto colpì

“Mia figlia è venuta a svegliarmi, terrorizzata e nel panico. Non capivo cosa fosse successo. 

“Ho provato a calmarla, ma era molto impaurita ed è fuggita correndo. Mi sono resa conto che il soffitto della stanza stava collassando e che il muro di fianco a me stava crollando, finché mi sono ritrovata sommersa dalle macerie.”

Nella notte dell’8 settembre del 2023, un forte terremoto di magnitudo 6.8 ha colpito l’area centrale del Marocco, uccidendo le famiglie nel sonno e radendo al suo interi villaggi. 

E’ stato il terremoto più forte che abbia mai colpito il Marocco.

Quasi 3.000 persone hanno perso la vita e in migliaia rimasero feriti. 

Per Fatima, che viveva nella provincia meridionale del Al Haouz, epicentro del terremoto, l’impatto delle scosse ha cambiato la sua vita.

“Quando ho ripreso coscienza, ho rimosso un po’ delle macerie sotto le quali ero intrappolata. Urlavo dal dolore, finché non ho liberato le gambe e i miei vestiti erano intrappolati tra le macerie.

“Le persone fuori dalla casa, urlavano e mi chiamavano. Ho aperto la porta e sono uscita chiedendo di salvare mia figlia – solo le sue dita si vedevano tra le macerie e la polvere. Per fortuna siamo riuscite a fuggire a piedi nudi e senza nulla addosso, finché uno dei miei figli non ci ha portato con cosa coprirci la mattina seguente.”

La casa di Fatima è stata completamente distrutta dal terremoto, e lei e sua figlia sono diventate due delle 500.000 persone sfollate dal disastro. 

Forti scosse di assestamento

Le scosse di assestamento erano forti e hanno causato enormi danni nelle regioni limitrofe e sono state sentite in tutto il paese.  

Il terremoto e le scosse di assestamento hanno distrutto circa 19.000 case, con 60.000 gravemente danneggiate. 

Nei villaggi, paesi e città della regione, le famiglie terrorizzate e traumatizzate hanno passato le notti all’aperto dormendo nelle tende perché avevano paura di rientrate nelle loro case. 

“La nostra casa è collassata” racconta Hamid, mentre descrive il momento quando il terremoto ha distrutto il suo villaggio, Douar As Salam.

“Alcuni di noi sono stati fortunati ad essere salvati da sotto le macerie. I momenti successivi non sono stati altro che devastazione, con tutti i nostri beni distrutti irreparabilmente. Il freddo invernale rende le nostre tende gelide, aggiungendo altra sofferenza. La tenda si è strappata e l’ho ricucita nuovamente.”

Sin dal primo giorno del disastro, Islamic Relief è stata un’ancora di salvezza per le comunità colpite.

Abbiamo raggiunto migliaia di sopravvissuti attraverso aiuti umanitari vitali. Persone come Hamid, che hanno perso tutto durante il terremoto, hanno ricevuto articoli essenziali come vestiti caldi e kit igienici.

Una risposta immediata

A poche ore dal disastro, Islamic Relief ha lanciato un appello di oltre 10 milioni di euro per assistere i sopravvissuti. 

Lavorando con i partner locali l’associazione Al Mobadara e At Tawasol, abbiamo distribuito articoli essenziali inclusi: materiassi, coperte e vestiti caldi per aiutare coloro che sono esposti alle gelide temperature.

Acqua, cibo e migliaia di kit igienici sono stati distribuiti per contrastare le malattie trasmesse tramite l’acqua.

I bisogni umanitari qui in Marocco sono enormi in seguito al terremoto. Abbiamo affrontato grandi sfide per consegnare gli aiuti, a causa degli ingenti danni alle strade, che hanno reso difficile raggiungere le comunità montanare.

Ghassan Alimi, capo della missione in Marocco

Ad oggi abbiamo completato 10 progetti umanitari, raggiungendo circa 65.000 persone in più di 120 villaggi, con aiuti vitali ed essenziali.

Sostegno a lungo termine

Un anno dopo il terremoto del Al Haouz, la popolazione del Marocco sta ancora ricostruendo le proprie vite.

Il programma di ricostruzione è costoso e la suscettibilità del Marocco ai disastri naturali significa che c’è un alto bisogno di aumentare gli investimenti per rafforzare la resilienza delle comunità.

Islamic Relief sta continuando a sostenere coloro che sono stati colpiti, a soddisfare i loro bisogni immediati ed essenziali, mentre implementa interventi a lungo termine necessari per aiutare a migliorare e ricostruire vite.

Questi includono la fornitura di servizi sanitari essenziali e sessioni di prevenzione medica alle comunità colpite, attraverso il lancio di 27 carovane mediche e l’installazione di servizi igienico-sanitari, in particolare nelle aree remote.

Ad oggi abbiamo realizzato 11 carovane mediche in sostegno di 3.400 persone.

Lavorando al fianco di partner locali, Islamic Relief continua a sostenere la popolazione marocchina, mentre si riprendono dal disastro. Anche se in origine la nostra missione è iniziata in risposta al terremoto, abbiamo compreso che la nostra presenza e i nostri interventi sono necessari anche in altre aree vulnerabili del paese, e non solo quelle colpite dal terremoto.

Puoi saperne di più sul nostro lavoro in Marocco, consultando il report: Marocco, Terremoto del Al Haouz un anno dopo.

Aiutaci a continuare il nostro lavoro vitale in sostegno di coloro che hanno disperatamente bisogno di assistenza umanitaria, in Marocco e nei paesi colpiti da disastri. Dona ora.

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