L’inverno si abbatte su Gaza trasformando la vita delle famiglie palestinesi in un incubo sempre più drammatico, avverte Islamic Relief

Le forti piogge di oggi hanno allagato tende e rifugi con acqua e liquami, mentre Israele continua a bloccare molti aiuti umanitari essenziali diretti alla popolazione, proprio mentre la tempesta Byron si avvicina

Una nuova analisi mostra che, nei due mesi trascorsi dall’annuncio del cessate il fuoco, sono arrivati a Gaza in media solo 128 camion al giorno – meno di un quarto dei 600 camion al giorno concordati. Le famiglie sono sommerse dall’acqua e dalla fame, mentre tende, medicinali e aiuti invernali restano bloccati a pochi chilometri da loro.

La crisi potrebbe peggiorare ulteriormente se la tempesta Byron dovesse colpire Gaza nei prossimi giorni, portando precipitazioni record e mettendo a rischio centinaia di migliaia di persone. I bambini piccoli e gli anziani sono particolarmente esposti al rischio di ipotermia e di malattie infettive trasmesse dall’acqua.

La maggior parte dei palestinesi è ora confinata in un’enclave minuscola all’interno di Gaza, dove le condizioni sono disperate e sovraffollate. Quasi tutte le infrastrutture sono danneggiate o distrutte, e le famiglie senza casa trascorrono notti gelide in tende fragili, mentre altre dormono sulle macerie delle loro abitazioni distrutte senza avere alternative. Dopo ripetuti sfollamenti forzati, molte famiglie hanno perso quasi tutto, e le inondazioni stanno distruggendo le poche coperte, tende, letti e indumenti caldi ancora rimasti.

Islamic Relief sta distribuendo cibo alle famiglie colpite dalle alluvioni e sta collaborando con UNICEF per fornire vestiti caldi, coperte e altri aiuti invernali a migliaia di bambini orfani e vulnerabili. Tuttavia, è disperatamente necessario fare molto di più. Secondo l’interagenzia Shelter Cluster, circa 1,5 milioni di persone hanno urgente bisogno di ripari.

Un operatore umanitario di Islamic Relief a Gaza racconta:

“Stiamo vedendo infezioni della pelle e malattie diffondersi tra i bambini che vivono in tende allagate da liquami, poiché i bombardamenti israeliani hanno distrutto il sistema fognario di Gaza. L’intera situazione è catastrofica e c’è un enorme divario tra l’entità dei bisogni e gli aiuti che riescono a entrare. Nei punti di distribuzione siamo accolti da migliaia di persone disperate, ma gli aiuti non bastano per tutti coloro che ne hanno bisogno.

“Le persone stanno ancora morendo di fame e sono costrette a mangiare mangimi per animali o a bollire piante selvatiche perché non c’è abbastanza cibo. La carenza di forniture mediche ha trasformato ferite curabili in cause di morte. Le donne incinte sono malnutrite e vengono sottoposte a tagli cesarei senza anestesia. La mancanza di kit igienici e di acqua pulita ha privato la popolazione della propria dignità basilare, e le donne nei campi ci dicono che non hanno assorbenti o sapone da mesi.”

Il maltempo estremo sta ora rendendo ancora più difficile lo spostamento delle persone sfollate e la distribuzione degli aiuti umanitari.

Gli aiuti umanitari sono un obbligo legale secondo il diritto internazionale, eppure, nonostante l’accordo di cessate il fuoco, Israele ha respinto o bloccato decine di richieste delle ONG per far entrare aiuti a Gaza. Aiuti per un valore di decine di milioni di dollari rimangono bloccati nei magazzini – tra cui decine di migliaia di tende, materiali di riparo e aiuti invernali, oltre a medicinali, alimenti nutrienti, pompe per liquami e altre forniture vitali.

A due mesi dall’accordo di cessate il fuoco, assistiamo a violazioni quotidiane commesse nell’impunità. Israele continua con bombardamenti e attacchi regolari, che hanno ucciso più di 376 palestinesi e ferito circa 1.000 persone dall’annuncio del cessate il fuoco, continuando anche a distruggere abitazioni e infrastrutture. Cresce il timore che il cessate il fuoco venga utilizzato per consolidare l’occupazione illegale e l’espulsione dei palestinesi dalle loro terre.

I governi internazionali devono ritenere le parti responsabili delle violazioni dell’accordo di cessate il fuoco. I leader mondiali devono urgentemente utilizzare ogni mezzo possibile per aumentare la pressione su Israele affinché garantisca un pieno e indipendente accesso umanitario, in conformità con il diritto internazionale.

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