A ridosso di Eid al-Fitr, Islamic Relief chiede più mobilitazioni per porre fine alla fame nel mondo
I pacchi contengono alimenti essenziali come lo zucchero, fagioli, datteri e olio e sono stati distribuiti in più di 30 paesi, incluso lo Yemen, Sudan, Mali, Afghanistan, Etiopia, Bosnia e in Myanmar. Le distribuzioni sono avvenute all’esterno rispettando il distanziamento sociale, con le mascherine e altre misure per proteggersi dal Covid-19. Entro Eid al Fitr, questa settimana, altre 70.000 persone riceveranno pacchi regalo contenenti articoli come vestiti, alimenti e materiale scolastico.
Tufail Hussain, CEO ad interim di Islamic Relief Worldwide dice:
“La fame nel mondo è a livelli altissimi, con più di 270 milioni di persone che vanno a dormire affamati ogni notte. La pandemia del Covid-19 ha peggiorato la povertà ed esasperato le ingiustizie, le persone vulnerabili nel mondo hanno bisogno di supporto più che mai.
Mentre i governi internazionali falliscono nell’affrontare questa crisi, le comunità musulmane continuano a mostrare grande generosità. Questo è un periodo difficile per tutti ma questo Ramadan, siamo riusciti a raggiungere un numero straordinario. Grazie alle donazioni della comunità musulmana, siamo riusciti ad assicurare a più di un milione di persone, gli alimenti necessari per la durata del mese di Ramadan.
“Mentre ci uniamo a tutti i musulmani del mondo per celebrare l’Eid, chiediamo maggiore unità per porre termine alla fame nel mondo – non solo attraverso pacchi cibo ma con investimenti a lungo termine e ponendo l’accento sulle ineguaglianze che spingono le persone verso la fame.”
I conflitti sono uno dei motivi principali che causano la fame. Islamic Relief ha distribuito pacchi cibo specifici a Ramadan a più di 100.000 persone nello Yemen, dove circa metà dei bambini (4.5%) soffrono di malnutrizione cronica. Malgrado ciò la comunità internazionale ha recentemente tagliato i fondi allo Yemen.
La dott.ssa Asmahan Albadaani, coordinatrice dei programmi per la nutrizione nello Yemen nel governatorato di Hodeida, ci dice:
“La malnutrizione è uno dei nostri problemi più grandi e i numeri di casi di morte tra i bambini aumentano ogni giorno. Ma i numeri sono più alti perché molte morti accadono in villaggi remoti e non vengono registrate. I prezzi degli alimenti sono aumentati drasticamente e il pane costava 2 riyal yemeniti, ora ne costa 20. Solo le persone ricche possono permettersi di acquistare del cibo e alcune delle famiglie più povere restano senza cibo per giorni. Solo questa settimana ho visto cinque bambini talmente tanto magri che erano pelle ed ossa.”
In Libano più di 70.000 persone hanno ricevuto i pacchi cibo, inclusi i rifugiati siriani e le famiglie libanesi. I team di Islamic Relief hanno testimoniato un drastico aumento nelle richieste di cibo dall’inizio della pandemia del Covid-19, che ha spinto molte persone verso una maggiore povertà. Una su cinque famiglie di rifugiati siriani in Libano hanno perso la loro entrata durante la pandemia e il 49% vivono in condizioni di gravi mancanze alimentari. L’inflazione e l’aumento dei prezzi del cibo, significano che molte persone non possono permettersi nemmeno gli alimenti basilari.
Oltre agli alimenti, quest’anno Islamic Relief ha fornito alle famiglie più povere denaro, in modo da permettere loro di acquistare ciò che necessitano maggiormente.
In Bangladesh, Islamic Relief ha fornito pacchi cibo a circa 90.000 persone – incluse le comunità rurali e i rifugiati Rohingya. Nelle zone rurali, un nuovo progetto, ha fornito ad ognuna delle 1.500 famiglie, 23 euro da spendere durante il Ramadan.
Akmal Shareek, direttore di Islamic Relief Bangladesh dice:
“Le distribuzioni di denaro, sono state un grande successo ed erano molto apprezzate dalle comunità. Fornire alle persone denaro significa permettere loro di avere scelta e dignità. Possono scegliere cosa acquistare – il tipo di alimenti che preferiscono e l’abbigliamento per i bambini. Sanno cos’è meglio per le proprie famiglie e di cosa necessitano, quindi forniamo loro i mezzi per poterseli permettere.”
Islamic Relief si appella alle nazioni maggiormente ricche ad aumentare i fondi per i progetti e ad affrontare il problema dell’emergenza della fame nel mondo, e fornire investimenti a lungo termine per alleviare la povertà. Sollecitiamo i governi ad aumentare gli sforzi per porre fine ai conflitti, inclusa la pressione da parte di tutte gli attori coinvolti per rispettare la richiesta delle Nazioni Unite per un cessate il fuoco globale, e assicurare l’assistenza umanitaria alle persone in stato di bisogno.
Nota:
Nel 2020 le distribuzioni dei pacchi cibo a Ramadan hanno raggiunto circa 900.000 persone. Alla fine del 2020, l’ONU stimava che 270 milioni di persone erano o ad alto rischio oppure affrontavano livelli acuti di fame. Malgrado ciò, nel 2021, l’appello per la sicurezza alimentare globale resta finanziato solo per il 5%.