Il Consiglio deve anche affrontare l’ingiustizia e la disuguaglianza che sono al centro della situazione e chiedere la fine dell’occupazione israeliana.
Il bilancio delle vittime sta aumentando rapidamente e più di un quarto delle vittime e dei feriti negli ultimi giorni sono bambini.
Finora centinaia di case e più di 30 scuole sono state danneggiate dai bombardamenti a Gaza, così come fabbriche e strutture sanitarie. Gli attacchi aerei hanno danneggiato la rete elettrica, quindi l’energia è disponibile solo poche ore al giorno ed è probabile che si esaurisca completamente presto. Di conseguenza, l’approvvigionamento idrico per circa 500.000 persone è stato interrotto.
Un’offensiva di terra a Gaza aumenterebbe notevolmente le sofferenze umanitarie e costringerebbe centinaia di migliaia di persone a fuggire dalle proprie case, senza un posto sicuro dove andare. Il blocco – che limita gravemente il movimento di persone e merci dentro e fuori Gaza – significa che le persone sono intrappolate e incapaci di sfuggire a qualsiasi ulteriore escalation.
Muneeb Abu-Ghazaleh, Direttore di Islamic Relief a Gaza, descrive la situazione:
“Questa è stata una delle notti più difficili in assoluto. Il suono dei bombardamenti e delle urla è ovunque. Le case tremano per i bombardamenti. Le persone hanno paura e vivono nell’oscurità perché non abbiamo elettricità. La maggior parte delle persone qui non ha rifugi e nessun posto in cui andare quando iniziano i bombardamenti.
Come molti altri bambini, mio figlio ha passato le ultime notti con attacchi di panico, incapace di dormire a causa delle bombe. Un’intera generazione è stata psicologicamente colpita da anni di blocchi e bombardamenti. I bambini non dovrebbero più soffrire.
La violenza deve finire, ma questa escalation è sintomo dell’ingiustizia dell’occupazione e del blocco che affligge quotidianamente la vita della gente di Gaza. Vogliamo che il mondo ne affronti le cause profonde, non solo i sintomi.”
Islamic Relief condanna tutte le violenze contro i civili e chiede la fine immediata dell’attuale escalation. Il diritto internazionale deve essere rispettato e i civili e le infrastrutture civili non devono essere presi di mira.
Il blocco rappresenta una punizione collettiva del popolo di Gaza e deve essere revocato immediatamente, in linea con la precedente risoluzione 1860 del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite.
Tutti i palestinesi e gli israeliani, indipendentemente dalla religione o dall’etnia, hanno il diritto di vivere in sicurezza e dignità e di vedere rispettati i loro diritti umani fondamentali. Crediamo che ciò non sarà possibile fino a quando non ci sarà la fine dell’occupazione.
Note: A Gaza, almeno 119 palestinesi, di cui 31 bambini, sono stati uccisi e più di 830 sono rimasti feriti, secondo il Ministero della Salute palestinese. Altre centinaia di persone sono state ferite in Cisgiordania e Gerusalemme est. Ad Israele, secondo il governo israeliano, sette persone sono state uccise, inclusi due bambini, e più di 280 persone sono rimaste ferite.