Cose che non sapevi sulla Palestina

La Palestina occupa un posto speciale nei cuori di milioni di persone in tutto il mondo, ma ci sono molti fatti poco conosciuti sulla Palestina. Abitata sin dall’età della pietra e sede di alcuni dei luoghi più sacri delle fedi abramitiche, la Palestina ha visto l’ascesa e la caduta di molti imperi, dai Babilonesi e Romani agli inglesi. L’Islam arrivò nella regione nel 7° secolo con il califfato dei Rashidun, che fu il primo impero a consentire il ritorno del popolo ebraico dopo la sua espulsione dai Romani avvenuta quasi mezzo millennio prima.

Sebbene gran parte della discussione attuale sulla Palestina si concentri sul conflitto e sull’occupazione locale, la sua storia e la sua cultura sono spesso dimenticate. Falastin (il nome arabo della Palestina, che deriva dal termine romano Palaestina) è infatti una regione ricca di storia e lezioni per il mondo.

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Fatti sulla Palestina: l’eredità dell’olivo

L’olivo è uno dei simboli più iconici della Palestina. Rappresenta il 70% di tutti gli alberi da frutto nel paese, l’olivo e i suoi prodotti contribuiscono a circa il 2% – 4,6% del PIL della Palestina. Al di là della sua importanza economica, l’olivo simboleggia un forte legame con il passato.

La Palestina ospita gli ulivi più antichi del mondo, che risalgono a quasi 4.000 anni fa. La cura degli ulivi si tramanda di generazione in generazione, con molte famiglie che da centinaia di anni raccolgono dagli stessi frutteti. La stagione della raccolta avviene da metà ottobre a novembre ed è un momento in cui le famiglie si riuniscono.

“Se gli ulivi conoscessero le mani di coloro che li hanno piantati, il loro olio si trasformerebbe in lacrime”

Mahmoud Darwish, poeta palestinese

L’olivo stesso trasmette significati e simboli profondi; le sue radici crescono in profondità e resistono al clima rigido, molto simile al popolo palestinese che resiste alle continue avversità. Così come gli ulivi hanno resistito per millenni, lo stesso vale per il popolo palestinese.

Fatti sulla Palestina: significato di Al-Masjid Al-Aqsa (Gerusalemme est)

Attorno all’anno 671, il profeta Muhammad (ﷺ) fu inviato in un miracoloso viaggio notturno, Al-Isra ‘Wal-Mi’raj, in cui fu trasportato dalla Mecca al sito di Al-Aqsa a Gerusalemme. È qui che si dice che sia asceso dal cielo e abbia guidato i profeti del passato in preghiera. Questo è il luogo della prima Qibla (la direzione in cui i musulmani si rivolgono alla preghiera) nell’Islam.

Durante la dinastia degli Omayyadi, il califfo Abd al-Malik Ibn Marwan commissionò la costruzione di Al-Masjid Al-Aqsa e della Cupola della Roccia, sopra il Monte del Tempio (circa 692).  All’epoca, era la prima cupola ad essere realizzata nell’architettura islamica. È stata rapidamente adottata in tutto il mondo musulmano, tanto che ora è diventato una caratteristica chiave e riconoscibile in tutto il mondo. Nessuna delle strutture originali è rimasta oggi, poiché venne distrutta per la prima volta da un terremoto nel 746 e successivamente venne ricostruita e rinnovata dalle varie dinastie regnanti.

Il sito effettivo di Al-Aqsa viene confuso e spesso si pensa che si riferisca all’immagine iconica della cupola d’oro. Tuttavia, Al-Aqsa include il complesso di 35 acri, che comprende sia la Cupola della Roccia (la cupola d’oro) che diverse moschee singole come la Moschea Buraq e la Moschea Marwani. Al di là della sua importanza come luogo di culto, Al-Aqsa ospita una biblioteca che è divisa in tre sezioni: studi umanistici e palestinesi, pedagogia, lingua araba e letteratura e studi islamici .

Fatti sulla Palestina: il sistema islamico Waqf

Il sistema islamico Waqf è stato fondamentale per la conservazione del patrimonio palestinese. Waqf è uno status speciale all’interno della legge islamica, tipicamente conferito a un edificio o pezzo di terreno, che impedisce che la proprietà venga scambiata o utilizzata per scopri economici. Una volta che una proprietà riceve lo status di Waqf, viene preservata per svolgere un ruolo specifico e le sue entrate vengono utilizzate esclusivamente per i suoi beneficiari che sono spesso i membri della comunità. Con lo status di waqf si aggiunge anche un significato religioso speciale, poiché la proprietà ora appartiene esclusivamente a Dio e non può essere ceduta o ereditata.

Il sistema Waqf fu istituito in Palestina poco dopo la caduta di Acri nel 1291, l’assedio che segnò la fine delle crociate contro Gerusalemme. Durante questo periodo un numero significativo di edifici ottenne lo status di Waqf, comprese moschee, ospedali e persino fontane. Durante il dominio ottomano, i siti principali come Al-Masjid Al-Aqsa erano designati come Waqf ed erano sotto la diretta supervisione dei funzionari statali, mentre le proprietà Waqf più piccole venivano spesso lasciate ai funzionari locali. La prima istituzione di Waqf ha preservato gli edifici e ha svolto un ruolo fondamentale nel definire le caratteristiche dell’architettura islamica. Tutte le proprietà Waqf avevano documenti che ne delineavano le condizioni d’uso, conservazione e beneficiari; questi primi documenti continuano ad essere una fonte vitale di informazioni su queste proprietà.

Fatti sulla Palestina: il dottore del popolo

Il dottor Izzeldin Abuelaish è un medico palestinese-canadese, attivista candidato cinque volte al Premio Nobel per la pace. È nato e ha studiato nel campo profughi di Jabalia nella Striscia di Gaza. Ha completato la sua specializzazione in ostetricia e ginecologia nel 2002 a Be’er Sheva, in Israele, e successivamente si è specializzato in medicina fetale in Italia e Belgio. In seguito ha completato un master in Public Health presso l’Università di Harvard. Dopo aver terminato la sua formazione, il dottor Abuelaish ha lavorato come medico sia a Gaza che in Israele, diventando il primo medico palestinese nella storia a ricoprire tale posizione in un ospedale israeliano.

Il dottor Abuelaish ha perso la moglie nel 2008 dopo una lunga battaglia contro il cancro, diventando vedovo e genitore solo, di otto figli. Meno di un anno dopo, le tre figlie e la nipote del dottor Abuelaish sono state uccise da un proiettile israeliano che ha colpito la loro casa nella Striscia di Gaza. Nonostante le difficoltà, il dottor Abuelaish è rimasto determinato a non lasciarsi sopraffare dalla rabbia, affidandosi  alla sua fede come una delle principali fonti di guida e ispirazione. Racconta  la sua storia nella sua autobiografia, “I Shall Not Hate”, una storia avvincente di perdita e ricerca della pace. Ha anche fondato “Daughters for Life Foundation” in onore delle sue figlie, che offre borse di studio a giovani donne di origine mediorientale.

Il dottor Abuelaish ora risiede a Toronto con la sua famiglia, dove è professore associato presso la Dalla Lana School of Public Health ed è un forte sostenitore della pace in Medio Oriente.

Presenza di Islamic Relief

Islamic Relief opera in Palestina dal 1997, fornendo aiuti umanitari di emergenza attraverso la distribuzione di cibo e assistenza medica. Abbiamo anche implementato progetti a lungo termine per aiutare le comunità a ricostruire le loro vite, che includono il miglioramento dell’accesso locale all’istruzione, al trattamento dell’acqua, ai servizi igienico-sanitari e all’assistenza sanitaria.

Per i sopravvissuti che hanno subito traumi dal conflitto in corso, abbiamo sviluppato attività ricreative e programmi di supporto psicosociale. Oltre a questo, Islamic Relief ha un programma di sostegno degli orfani che è stato istituito sin dall’inizio della nostra presenza in Palestina.

Mentre aiutiamo il popolo palestinese a costruire un futuro migliore, è importante per noi imparare e celebrare il ricco passato della sua terra e della sua gente.

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