La guerra in Kosovo tra il 1996 e il 1999 ha provocato una delle peggiori crisi di rifugiati in Europa, poiché oltre un milione di persone hanno abbandonato le proprie case.

Una volta tornati, molti hanno trovato le loro case rase al suolo. Le scuole distrutte e migliaia di mine pericolose erano state disseminate in tutto il paese. Oltre alla distruzione materiale, molti uomini sono morti durante il conflitto, lasciando le famiglie e le donne in lotta per provvedere a se stesse. Di conseguenza vedove ed orfani sono estremamente vulnerabili.

Ora, quasi due decenni dopo e in seguito alla Dichiarazione unilaterale di Indipendenza del 2008, l’economia è in costante crescita. Tuttavia, gli elevati tassi di povertà e disoccupazione – in particolare tra i giovani del Kosovo e la forza lavoro femminile non ufficiale – continuano a rendere la vita incredibilmente difficile a molte famiglie.

La situazione in Kosovo

Gli alti tassi di povertà e disoccupazione nel paese fanno sì che molte famiglie abbiano difficoltà a sopravvivere.

  • il 30% dei kossovari vive in povertà (UNDP, 2017)
  • l‘8% della popolazione vive in estrema povertà con meno di 1,02 euro  al giorno (Repubblica del Kosova, 2011)
  • 1/3 della popolazione è disoccupata (UNDP, 2017)
  • il 58% dei giovani (di età compresa tra 15 e 24 anni) è senza lavoro (UNDP, 2017)

Islamic Relief in Kossovo

Abbiamo avviato gli aiuti e la ricostruzione postbellica in Kosovo nel 1999, con l’obiettivo di aiutare le famiglie a diventare autosufficienti e a tornare alla normalità.

Oltre a sostenere gli orfani come parte del nostro programma di sponsorizzazione, abbiamo anche gestito programmi di micro-credito che offrono piccoli prestiti senza interessi a madri single, consentendo loro di avviare un’attività in proprio e sostenere se stesse e i propri figli a lungo termine. . Successivamente abbiamo condotto un progetto di sensibilizzazione sulle mine, per aiutare a prevenire lesioni e perdite di vite umane causate da queste pericolose armi lasciate durante la brutale guerra. Inoltre, il nostro lavoro ha compreso la ricostruzione di case, scuole e infrastrutture, la distribuzione di medicinali e la gestione di programmi psicosociali per curare le vittime traumatizzate.

Avendo perso i familiari che garantivano la stabilità finanziaria durante il conflitto, il nostro lavoro è ora concentrato sulla riduzione della povertà. Continuiamo a fornire supporto stagionale, compresi i progetti invernali (cibo, legna da ardere, coperte e stufe a legna) e assistenza alimentare durante il Ramadan e Eid Al Adha.

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