Assalto a Idlib una “tragedia umanitaria” che porta al capitolo più letale di un conflitto devastante
Report di attacchi aerei a Idlib preannunciano un possibile imminente disastro umanitario nella regione settentrionale della Siria. L’attacco potrebbe sfociare in una disastrosa situazione di sfollamento interno, che colpirebbe dalle 200 alle 700 mila persone.
Una crisi senza fine
Almeno cinque persone sono morte e diverse famiglie risultano ancora intrappolate sotto le macerie causate dai raid aerei. Uno degli obiettivi degli attacchi era una scuola ed un altro attacco è stato sferrato vicino ad una moschea, mentre i restanti attacchi hanno colpito perlopiù abitazioni comuni in aree popolate. La maggior parte delle persone colpite sono donne e bambini.
Ahmed Mahmoud, portavoce di Islamic Relief in Siria, ha dichiarato:
“Un assalto a Idlib sarebbe una tragedia umanitaria e, probabilmente, uno dei peggiori capitoli di questo devastante conflitto che va avanti da ormai quasi otto anni.”
Una volta iniziato un assalto su larga scala, ci aspettiamo di vedere una grande situazione di sfollamento di civili, tra 200 e 700 mila persone in fuga in pochi giorni verso il nord, in uno spazio che si restringe sempre di più.
Le persone colpite da questo assalto non avrebbero un posto in cui andare. Se guardi i volti dei bambini, ti sembrano volti di fantasmi. Sono esausti dopo anni e anni di una guerra senza fine, e molti di loro non hanno conosciuto altro nella vita. Hanno vissuto esperienze e situazioni estreme, più di chiunque altro, e siamo profondamente preoccupati che il peggio possa ancora arrivare.
Quello che abbiamo visto più e più volte in questa crisi brutale è che le infrastrutture umanitarie, in particolare le strutture sanitarie, vengono colpite per prime, nel tentativo di terrorizzare la popolazione civile. Possiamo aspettarci inoltre che le moschee, le scuole, i mercati e gli ospedali – ovunque si riuniscano le persone – siano colpiti per primi nel caso di un attacco.
“Tutte le parti coinvolte devono rispettare le leggi internazionali ed i diritti umani, non colpendo civili e consentendo un accesso umanitario illimitato.
Le persone qui si sentono tradite e dimenticate dal mondo. Non hanno letteralmente nessun altro posto in cui andare e, una volta che le bombe ed i combattimenti si avvicineranno, non avranno un posto in cui fuggire. La comunità internazionale non deve dimenticare il popolo siriano e deve aumentare il sostegno in questi momenti di crisi.”