Un nuovo report illustra la catastrofica fame e carestia a Gaza

Israele sta sistematicamente affamando i palestinesi di Gaza, afferma Islamic Relief, mentre un nuovo report dell’IPC* mostra che circa mezzo milione di persone soffrono livelli catastrofici di fame e quasi tutti a Gaza affrontano una grave carenza di cibo.

Un’intera generazione di bambini palestinesi è a rischio, con fame estrema e malnutrizione che causano danni permanenti come uno sviluppo fisico e cognitivo rallentato che colpirà i bambini per il resto della loro vita. Il rapporto dell’IPC conferma ciò che il personale e i partner di Islamic Relief a Gaza vedono ogni giorno: centinaia di migliaia di persone trascorrono giorni e notti intere senza nulla da mangiare, con i bambini piccoli e gli anziani tra i più vulnerabili.

Questa crisi alimentare è interamente causata dall’uomo, causata dagli attacchi e dal blocco continui di Israele. Praticamente tutta la produzione alimentare di Gaza è stata spazzata via e non vengono ammessi aiuti umanitari neanche lontanamente sufficienti poiché Israele continua a limitare l’ingresso di forniture a Gaza e il movimento dei convogli di aiuti all’interno di Gaza.

L’assalto di Israele a Rafah ha esacerbato ulteriormente la fame, con circa 1 milione di persone costrette a fuggire ancora una volta e famiglie bombardate mentre cercavano aiuto e riparo. Nei giorni scorsi altri civili sarebbero stati uccisi mentre cercavano rifugio in una scuola e cercavano di raggiungere i camion degli aiuti umanitari.

Il nuovo rapporto dell’IPC mostra che il breve miglioramento nella sicurezza alimentare registrato a marzo e aprile – quando c’era stato un piccolo aumento degli aiuti ammessi all’ingresso e più cibo sui mercati – si sta ora invertendo, con conseguenze fatali.

Islamic Relief esorta i governi internazionali a non aspettare una dichiarazione ufficiale di carestia prima di intraprendere azioni più forti. Le agenzie umanitarie avvertono da mesi del pericolo di carestia, ma le dichiarazioni ufficiali sono estremamente rare e di solito arrivano solo quando è troppo tardi. Non abbiamo bisogno di un annuncio sulla carestia per sapere che i palestinesi, soprattutto i bambini piccoli, stanno morendo di fame e non possono accedere ad aiuti sufficienti.

Iniziative internazionali come il molo marittimo e i lanci aerei sono state costose distrazioni mentre le persone morivano di fame. L’unico modo per garantire che le persone possano accedere a cibo sufficiente è attraverso un cessate il fuoco e un accesso umanitario completo e senza ostacoli. I governi internazionali devono usare tutta la leva e la pressione possibili per garantire che ciò avvenga immediatamente.

Dallo scoppio della crisi, quasi 9 mesi fa, Islamic Relief e i suoi partner hanno distribuito più di 23 milioni di pasti cucinati pronti agli sfollati in tutta Gaza e hanno fornito supporto nutrizionale a migliaia di bambini piccoli, donne incinte e neo mamme, nonché a altro aiuto vitale. Tuttavia occorre molto di più.

*La classificazione integrata delle fasi di sicurezza alimentare (IPC) è il principale sistema di monitoraggio della fame e fornisce analisi basate sull’evidenza sull’insicurezza alimentare e la malnutrizione per informare le risposte alle emergenze in tutto il mondo: https://www.ipcinfo.org/

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