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La violenza e il conflitto stanno devastando il Sudan dall’aprile 2023, dando origine alla più grave catastrofe umanitaria del mondo

Nella città di El Fasher, nel Darfur, giungono notizie terribili di massacri e sofferenze indicibili, mentre i combattimenti si sono intensificati e la situazione umanitaria è ormai disastrosa

I civili hanno già sopportato un assedio durato 18 mesi, che ha interrotto ogni forma di aiuto. Case, ospedali, scuole e moschee sono stati ripetutamente bombardati.

Molte famiglie in città stanno morendo di fame: le scorte di cibo e medicine sono ormai esaurite, ma gli aiuti umanitari continuano a essere bloccati.

Islamic Relief chiede alla comunità internazionale di aumentare la pressione per ottenere un cessate il fuoco immediato, garantire l’accesso umanitario senza ostacoli alla città e permettere a tutti i civili che lo desiderano di lasciare El Fasher in modo sicuro e dignitoso.

Un paese in crisi

Con la guerra che si diffonde in tutto il Sudan, questa è ormai la più grande crisi di sfollati al mondo. Il conflitto armato ha costretto circa 15 milioni di persone a fuggire dalle proprie case, di cui il 53% sono bambini. Molti vivono in campi temporanei, dove le condizioni di vita sono disastrose.

La carestia si sta diffondendo rapidamente in tutto il Sudan e le famiglie disperate lottano ogni giorno per procurarsi del cibo, mentre bambini piccoli muoiono di fame nelle città, nei villaggi e nei campi profughi.

Si stima che circa 28.700 persone siano state uccise, ma il bilancio delle vittime è probabilmente molto più alto, poiché si ritiene che le stime dei morti siano sottostimate. Il numero delle vittime causate dalla fame, dalle malattie e dalla mancanza di servizi essenziali potrebbe aumentare drasticamente.

Le comunità stanno riportando violenze orribili, come stupri di massa di donne e civili ridotti in schiavitù o sepolti vivi.

Malattie come il colera e la dengue si stanno diffondendo rapidamente, poiché la maggior parte delle persone non ha accesso alle cure sanitarie.

Il Sudan è sull’orlo della carestia

I bambini stanno morendo di fame e il personale di Islamic Relief sta assistendo a un rapido aumento del numero di bambini malnutriti nei centri sanitari e nutrizionali che sostiene, con alcuni bambini così emaciati che a stento riescono a respirare.

Molte famiglie sono costrette a condividere un solo pasto al giorno, spesso appena un paio di pezzi di kisra (una sottile frittella locale a base di sorgo) o una tazza di foglie bollite.

Molti agricoltori sono sfollati e altri affrontano attacchi da parte di gruppi armati che saccheggiano i raccolti. Alcuni hanno riferito a Islamic Relief che è troppo pericoloso accedere ai loro campi per piantare o raccogliere i raccolti, mentre i camion che trasportano cibo verso i mercati vengono regolarmente saccheggiati.

I prezzi dei generi alimentari sono aumentati drasticamente negli ultimi due anni, e in molte aree sono più che raddoppiati.

La situazione umanitaria è drammatica, con le famiglie che lottano per sopravvivere e soddisfare i loro bisogni fondamentali.

Islamic Relief sta fornendo aiuti umanitari salvavita in Sudan

Islamic Relief è presente in Sudan dal 1984, fornendo aiuti salvavita a chi ne ha bisogno.

Oggi il Sudan è uno dei luoghi più pericolosi e difficili in cui operare per l’assistenza umanitaria, con decine di operatori umanitari uccisi, uffici saccheggiati e ostacoli burocratici frequenti.

Nonostante queste difficoltà, Islamic Relief ha fornito aiuti vitali a più di 1,2 milioni di persone in tutto il paese. Tuttavia, c’è ancora un enorme bisogno di assistenza, poiché la violenza continua ad intensificarsi.

Islamic Relief è presente in Sudan da oltre 40 anni e continua a stare al fianco delle famiglie coinvolte nella violenza.

Per favore, dona ora e aiutaci ad alleviare la sofferenza del popolo del Sudan.

Al 30/10/2025 i nostri team in Sudan hanno distribuito e/o implementato (a partire dall’aprile del 2023):

  • Alimenti- 15.822.570 tonnellate di alimenti per 1.029.897 persone
  • Pacchi alimentari – 3.795 pacchi alimentari
  • Carne in scatola – 92.015 conserve di carne
  • Assistenza in denaro/voucher –  82.917 famiglie e 150 famiglie
  • Medicine e forniture mediche – 54 ospedali e cliniche
  • Assistenza per malnutrizione – 565 bambini
  • Kit igienici – 8.242 kit 
  • Kit per la conservazione dell’acqua – 21.084 kit 
  • Kit per l’igiene femminile – 5.179 kit
  • Beni non alimentari – 1.480 kit & 1.606 zanzariere 
  • Rifugi temporanei – 3.414 teli di plastica & 1.520 tende per sfollati
  • Acqua potabile – 443 tonnellate di acqua e acqua in cisterne per 28.763 persone
  • Sessioni di clorazione dell’acqua – per 3.860 persone
  • Pulizia comunitaria – per 1.480 persone
  • Sessioni di promozione dell’igiene – 37 sessioni per 1.072 persone
  • Sementi – 586.125 tonnellate di sementi per 59.674 agricoltori 
  • Capi di bestiame – 1.250 capre
  • Campagna di vaccini per il bestiame – 34.075 capi
  • Corsi di formazione professionale – 22 persone
  • Supporto psicosociale – 329 articoli ricreativi, 885 bambini & 694 adulti
  • Sessioni di benessere – 6 sessioni per donne e ragazze
  • Kit per neonati – 319 kit
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